Servizi ecosistemici culturali
I servizi ecosistemici culturali descrivono i benefici non materiali e non consumistici che le persone ricavano dagli ecosistemi attraverso l'arricchimento spirituale, lo sviluppo cognitivo, la riflessione, la ricreazione e l'esperienza estetica, compresi, ad esempio, i sistemi di conoscenza, le relazioni sociali e i valori estetici (Haines-Young & Potschin 2013; UK National Ecosystem Assessment 2011) (Haines-Young & Potschin 2013; UK National Ecosystem Assessment 2011)1) 2). I servizi ecosistemici culturali sono considerati principalmente come gli ambienti fisici, gli spazi o le situazioni che danno luogo a cambiamenti negli stati fisici o mentali delle persone, e il cui carattere dipende fondamentalmente dai processi viventi. Possono coinvolgere singole specie, habitat e interi ecosistemi.
All'interno del sistema CICES v5.1, viene fatta una distinzione tra gli ambienti che supportano le interazioni utilizzate in attività fisiche come l'escursionismo e la pesca e le interazioni intellettuali o mentali che coinvolgono attività scientifiche, educative e legate al patrimonio. Vengono riconosciuti inoltre gli ambienti spirituali e religiosi. La classificazione copre quindi anche i costrutti di “esistenza” e “lascito” che possono derivare dalle convinzioni o dalle concezioni delle persone.