Legname combustibile
Le grandi superfici boschive sono una delle caratteristiche distintive delle Alpi, e forniscono diversi benefici sociali ed economici alla popolazione: uno dei più significativi è il legname. Il legname può essere lavorato in molteplici maniere e servire a diversi scopi: dalla costruzione di edifici all'uso come combustibile. Tradizionalmente, la legna da ardere veniva usata nelle case di tutto l'arco alpino. Oggi, il suo uso è meno frequente e varia drasticamente da regione a regione. Tuttavia, dato che le fonti di energia alternative e sostenibili sono sempre più ricercate, la legna da ardere sta tornando ad essere una fonte di energia vitale in tutta la regione.
Per meglio comprendere i benefici che gli esseri umani traggono dal legno combustibile, è importante identificare la quantità di legno fornita dagli ecosistemi, la quantità di legno che gli esseri umani estraggono da questi sistemi, e infine la quantità di domanda di riscaldamento che potrebbe essere soddisfatta da questa fonte. Sono numerosi i fattori che influenzano questi valori, ad esempio il tasso di crescita di una foresta, il grado di accessibilità delle risorse legnose per l'estrazione e il contenuto calorico della legna usata per il riscaldamento.
Questo insieme di indicatori valuta le tre componenti e le mappa in tutto lo Spazio Alpino. In questo modo, è possibile includere questo servizio ecosistemico in una gestione adattiva che soddisfi le esigenze di riscaldamento ed energia del presente e del futuro.
Legname combustibile – Flusso
Descrizione
Questo indicatore misura i quantitativi totali annui di legname estratti - basati su inventari nazionali - per la produzione di legna da ardere, considerando anche l'accessibilità della foresta e la fattibilità tecnica della raccolta in base alle condizioni topografiche del sito.
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La gestione delle foreste è possibile solo se esiste un'infrastruttura sostenibile in grado di raggiungere i siti di taglio. Inoltre, le condizioni topografiche del sito influenzano la fattibilità tecnica delle attività di abbattimento degli alberi e la successiva raccolta e trasporto del legname. Tutti questi fattori, insieme ai dati sulle foreste disponibili per la fornitura di legno, sono stati utilizzati per sviluppare l'indicatore di flusso per il legname da combustibile.
La mappa ottenuta mostra una distribuzione eterogenea delle quote di flusso per la legna da ardere; valori elevati possono essere osservati nella parte orientale (Slovenia e Austria orientale) e nord-occidentale (Svizzera superiore e Francia) dello Spazio Alpino. Queste aree presentano le foreste più accessibili e lavorabili, che hanno anche un'offerta ragionevolmente alta.
Legname da ardere – Domanda
Descrizione
Questo indicatore quantifica la domanda potenziale comunale di legna da ardere sulla base delle statistiche sul consumo di legna da ardere e sull'area edificabile, considerando anche la temperatura media annuale nelle diverse regioni alpine.
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La domanda di legna da ardere come fonte di energia è estremamente variabile lungo tutto l'arco alpino e i dati ad alta risoluzione sull'utilizzo dell'energia sono scarsi. Di conseguenza, questo indicatore stima il fabbisogno ipotetico di legna da ardere per il riscaldamento per ogni comune. La mappa risultante ha un andamento a mosaico, ma la maggior parte delle grandi città sono facilmente riconoscibili a causa del loro grande numero di abitanti e, di conseguenza, dell'elevata domanda di energia.
La figura 3.7 mette a confronto i diversi sistemi di riscaldamento e raffreddamento utilizzati nei diversi paesi europei: la legna da ardere è il sistema di riscaldamento predominante solo in Svezia, Lettonia e Finlandia, mentre nei paesi alpini la fonte di riscaldamento preferita è il gas naturale. Tuttavia, la biomassa è attualmente la fonte di energia rinnovabile più utilizzata per il riscaldamento, rappresentando circa il 90% di tutto il riscaldamento rinnovabile nel 2012.
Con la Strategia energetica 2020, l'UE mira a ridurre le sue emissioni di gas a effetto serra di almeno il 20% e ad aumentare la quota di energia rinnovabile ad almeno il 20% del consumo entro il 2020, ottenendo inoltre un risparmio energetico pari o superiore al 20%.